venerdì 21 dicembre 2007

"Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore" (Canto I)

"Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto onore.

Vedi la bestia per cu’ io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi".
Accanto a quella del poeta, la figura protagonista del canto è quella di Virgilio.
Individuate il collegamento reale che esiste fra il poeta latino e il poeta Dante;
Spiegate perchè Dante sceglie questo personaggio come guida della sua esperienza nell'Oltremondo;
Chiarite il significato allegorico della figura di Virgilio.

3 commenti:

Leo ha detto...

Sin dal primo canto della Divina Commedia, canto che funge da introduzione a tutta l’opera, si può notare il significato morale del componimento: il cammino dell’anima di Dante verso la salvezza. Per compiere questo viaggio in luoghi del tutto sconosciuti, quali i tre regni dell’oltretomba, Dante ha bisogno dell’aiuto di una guida, di una figura esemplare e capace. Il poeta latino Virgilio incarna tutte queste caratteristiche. Lui rappresenta la ragione umana e la conoscenza, unica possibile guida morale nella ricerca della salvezza e della verità. Dante sceglie Virgilio a causa della fama delle sua Eneide nel periodo medievale. Questo poema, infatti, era sinonimo di perfezione formale e racconta, al suo interno, anche il viaggio di Enea nell’Ade. Questo aspetto si nota già da quando Dante parla “di quella umile Italia fia salute per cui morì la vergine Camilla, Eurialo, Turno e Niso di ferute” tutti personaggi dell’Eneide. In aggiunta al viaggio nell’oltretomba di Enea vi è quello di San Paolo e a proposito di questo Dante dice “io non Enea, io non Paolo sono” spiegando come lui non si senta degno di portare avanti il suo compito. Per rassicurarlo e stimolarlo a non rinunciare Virgilio gli spiega che quel viaggio è voluto dall’alto e che non deve temere nulla perché può contare sulla protezione di tre donne: la Vergine Maria, Santa Lucia e la sua amata Beatrice. Così, subito dopo aver attraversato la porta dell’Inferno, ha inizio il viaggio.

Lizzio Leonardo III E

IVE ha detto...

Dante sceglie Virgilio come guida poiché oltre ad essere considerato il suo maestro di poesia, lo ritiene anche l’ autore investito da Dio e scelto per celebrare l ‘impero.
Infatti esalta l’ impero romano, da lui stesso descritto nel poema dell’ Eneide. In particolare il viaggio di Enea negli inferi rappresenta per Dante un’ evento storico.
Virgilio, poeta latino, abbandona il limbo per guidare e aiutare Dante ad affrontare il viaggio voluto da Dio, lo conduce per le vie dell’ Inferno e del Purgatorio, non nel Paradiso perché non essendo battezzato, non può varcarne la soglia, lasciando così il posto di guida a Beatrice.
Esso rappresenta la ragione umana che tiene a freno gli istinti e guida l’uomo nella via della salvezza spirituale.
Svolge tre funzioni principali: guida materiale attraverso il mondo dell’Inferno e del Purgatorio; padre che incoraggia il suo allievo nei momenti di turbamento e di disorientamento; infine ha funzione di maestro che spiega e chiarisce i dubbi del poeta.

Valentina Bucalo
Alessandra Cullurà IIIE
Elisa Miraglia

IVE ha detto...

''-Misere di me!- gridai a lui - qual che tu sii, od ombra od omo certo!-''
Così Dante introduce quella che sarà la sua guida durante il suo lungo viaggio, intrapreso per redimere l’intera umanità caduta nel peccato. Ma perché proprio Virgilio, uomo pagano e apparentemente lontano dal medioevo Cristiano?
A questo interrogativo risponde lo stesso Dante:
''- Or se’ tu quel Virgilio e quella fonte che spandì di parlar si largo fiume?-''
Infatti dipinge il suo maestro come una fonte poiché da lui trae ispirazione per luoghi e personaggi che appariranno nell’opera nonché per lo stile. Inoltre, nonostante Virgilio appartenga ad un “mondo” diverso, grazie alla sua pietas, inserita come qualità di Enea nella sua Eneide, viene apprezzata anche dalla Chiesa, rappresentando infatti i messaggi cristiani di rispetto e amore per Dio, avvicinando ancora una volta il suo pubblico.
Per questo Virgilio, come già ai tempi dell’Impero Romano, è considerato fra gli esempi di poesia più grande da emulare anche dall’Europa cristiana.
Ovviamente, anche Dante apprezza Virgilio, vedendo nella sua poesia un consistente aiuto nei progressi dei suoi studi. Dante sente inoltre il bisogno di ringraziare il maestro per l’ispirazione a lui data, rappresentandolo come guida e ragione umana che lo indurrà a proseguire il viaggio anche nei momenti di esitazione.
Identificandolo con queste qualità dell’uomo, lo avvicina agli occhi del lettore, alla sua stessa figura, facendo notare il rapporto profondo che il poeta ha con il suo “maestro”.

Natasha P., Maria M., Francesca D.G., Laura P.!!!!!