venerdì 21 dicembre 2007

"Stavvi Minòs orribilmente, e ringhia" (Canto V)


Ma perchè Minosse ringhia? Contro chi? Ancora una volta Dante non spiega, ma rappresenta e rivive.E' l'anima stessa che rivela i suoi peccati: ciò ha permesso di vedere in Minosse l'allegoria della coscienza e soprattutto ha permesso di inserire nella meccanicità quasi burocratica del giudizio il dramma dell'anima individuale. Dante rivela non solo una straordinaria inventiva di poeta, ma la qualità drammatica della sua poesia.In Caronte il dramma era implicito nel movimento, diremmo prospettico, della figura del demonio.Qui lo è nell'ambiguità misteriosa del giudice- mostro o meglio nell'ambiguità della parola che fa presentire, come in una sinfonia i personaggi dei versi successivi. Ricavate gli elementi che sottolineano la sua funzione di giudice infernale.

"Sanza 'nfamia e sanza lodo" ( Canto III)


La vita per Dante è azione, responsabilità e rischio di scelta, battaglia.Se la vita è azione , il più fiero disprezzo cade su coloro, che non hanno speso il dono della vita, mantenendosi , per calcolo, per paura, neutrali tra il Bene e il Male, in una posizione di non-scelta.Su costoro Dante fa scendere non solo la condanna del cielo, ma anche quella dell'Inferno.Degli ignavi infatti Dante dice:"sciaurati che mai non fur vivi" e il loro drammatico contrappasso:
" erano ignudi e stimolati molto
da mosconi e da vespe ch'eran ivi".
Spiegate perchè essi sono collocati nell'Antinferno.
Indicate con quali strumenti Dante riesce a rendere quasi visivamente l'impressione del pellegrino che si imbatte in una realtà nuova, che può cogliere-per ora solo auditivamente- e ciò accresce l'orrore e la paura.

"Aura sanza tempo tinta"



Il pellegrino è immerso nella propria cecità.E'sgomento ,frastornato dallo sgomento(ha d'error la testa cinta), non è atterrito.

"Tu se' lo mio maestro e 'l mio autore" (Canto I)

"Tu se’ lo mio maestro e ’l mio autore,
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stilo che m’ha fatto onore.

Vedi la bestia per cu’ io mi volsi;
aiutami da lei, famoso saggio,
ch’ella mi fa tremar le vene e i polsi".
Accanto a quella del poeta, la figura protagonista del canto è quella di Virgilio.
Individuate il collegamento reale che esiste fra il poeta latino e il poeta Dante;
Spiegate perchè Dante sceglie questo personaggio come guida della sua esperienza nell'Oltremondo;
Chiarite il significato allegorico della figura di Virgilio.

Il dramma dell'uomo in cammino


La figura " dell'uomo pellegrino" sulla Terra,è una figura costante nell'immaginario medievale, che le deriva soprattutto dalle Sacre Scritture.Comunque Dante è un poeta grandissimo perchè dà a gran parte della sua opera, al di là della sua finalità morale e del valore simbolico di alcune figure ed esperienze, il sigillo della sua esperienza di uomo e poeta e alle sue immagini un'evidenza drammatica originalissima.

domenica 16 dicembre 2007

Progettazione modulare:L'intellettuale tra cultura,società,costume,politica e arte


Età Feudale
L'intellettuale, professionista
per una cultura di ispirazione profana,
per un pubblico laico in lingua volgare
si configura" Mestierante" giullare,
con funzione di mediatore tra
cultura popolare e cultura della chiesa.

Rintraccia , dal confronto
tra diversi modelli letterari ,
sociali, poetici,artistici dei testi analizzati,concettualizzazioni
riportanti il volto di intellettuale
in età feudale.


Dal Blog comecreaturaeternamentediveniente.blogspot.com/
della Prof. M.Allo

lunedì 26 novembre 2007

Progettazione modulare:L'intellettuale tra cultura,società,costume,politica e arte



Alto Medievo
L'intellettuale era il responsabile della trasmissione della cultura orale, coincidente col ceto intellettuale religioso.

Indicate, attraverso gli autori presi in esame e i brani tratti da opere appartenenti all'epoca medievale, la lingua usata , il pubblico , i depositari di saperi, l'ispirazione culturale e artistica.


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mercoledì 14 novembre 2007

Primo approccio a Dante

"Affrontiamo il principio di originalità. E' noto che per i latini il concetto base dell'arte in genere, poesia compresa, era quello dell'imitatio"(sforzo di imitare i modelli, ma anche di superarli) o meglio "ricreatio".
Questa concezione della letteratura, come imitazione attiva è di Dante stesso non meno il Petrarca e il Boccaccio, tanto che questi grandi si attendono la loro maggior gloria proprio dalle opere nelle quali più si erano rifatti ai modelli latini.
Dante, dal punto di vista della mitologia, non apporta gran che di originale nei confronti di Virgilio, sul piano etico-filosofico, poi le sue idee sono quelle di San Tommaso, la sua visione religiosa rispecchia le idealità di San Francesco; l'autentica novità, o se vogliamo originalità , di Dante è la straordinaria efficacia e vitalità del suo stile, è il vigore che sprigiona il suo modo di scrivere. Come si intende invece per voi l'"originalità"?
Postate un commento e ne discuteremo ancora. "


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mercoledì 31 ottobre 2007

Recensioni libri

Comunicare è da sempre una delle prime necessità dell'uomo. La scrittura dalla sua nascita ha sempre compiuto il suo dovere di mezzo di comunicazione. Cosa ci ha lasciato del passato? Come siamo arrivati fino ad oggi? Cosa lasceremo al futuro? Questo post raccoglierà questi tre momenti della storia, ma soprattutto della nostra formazione: ciò che leggiamo sui libri, quello che ne scriviamo per migliorarci e formare il nostro futuro. Nei commenti inseriamo quindi le recensioni sui libri letti.

Benvenuti!!!!!!!!

Su suggerimento della professoressa M.Allo,che ci ha portati a capire l'importanza dei nuovi sistemi didattici, abbiamo creato questo blog con lo scopo di farci conoscere e documentare il lavoro che abbiamo svolto e che svolgeremo nel corso del triennio.
Il "tempo" sarà nostro amico (speriamo!) per l'arricchimento di questo spazio...insomma...cresceremo insieme!!!