mercoledì 31 ottobre 2007

Recensioni libri

Comunicare è da sempre una delle prime necessità dell'uomo. La scrittura dalla sua nascita ha sempre compiuto il suo dovere di mezzo di comunicazione. Cosa ci ha lasciato del passato? Come siamo arrivati fino ad oggi? Cosa lasceremo al futuro? Questo post raccoglierà questi tre momenti della storia, ma soprattutto della nostra formazione: ciò che leggiamo sui libri, quello che ne scriviamo per migliorarci e formare il nostro futuro. Nei commenti inseriamo quindi le recensioni sui libri letti.

4 commenti:

IVE ha detto...

“La casa degli spiriti”di Isabel Allende


Affascinante e singolare sono senza dubbio due aggettivi che potrebbero benissimo essere associati al romanzo la casa degli spiriti. Tutto ruota intorno al tema della famiglia, una famiglia che, attraverso la narrazione di alcuni dei personaggi principali, viene attraversata e analizzata di generazione in generazione (come cita il testo stesso in riferimento ad uno dei protagonisti, Era nato quando non esisteva la luce elettrica in città e si era ritrovato e vedere alla televisione un uomo che passeggiava sulla luna,) e sulla quale si ripercuotono gli effetti di uno scenario storico e politico giostrato dalle personalità e ideologie del tempo. La famiglia in questione sono i ricchi Del Valle,apice della narrazione e capeggiata dai due coniugi Nivea, madre di undici figli, e Severo, uomo benestante che decide di mettersi in gioco entrando in politica. Il ritratto di questa famiglia si sofferma soprattutto sui personaggi femminili, in particolar modo sulla madre, Nivea appunto, e due delle sue figlie: Rosa, la bella e angelica dai capelli verdi, e la piccola Clara, la chiaroveggente. Quest’ultima avrà un ruolo importante all’interno della storia in quanto gran parte del romanzo sembra sia ricavato dai quaderni dove lei trascriveva le sue giornate sin da bambina. Fanno da cornice all’introduzione personaggi secondari, come la Nana, domestica in casa Del Valle, e il defunto zio Marcos, i quali libri affascineranno intere generazioni a partire da Clara. Come loro, tante altre comparse a completare il quadro già abbastanza suggestivo della narrazione. Poco dopo aver ricevuto l’accoglienza in casa Del Valle, il lettore viene a conoscenza del possessore di uno delle due voci narranti: Esteban Trueba. Questo personaggio entra a far parte della scena nel momento in cui i suoi occhi si posano per la prima volta su una fanciulla dai singolari capelli verdi. Questi, infatti, non è alto che il futuro promesso sposo di Rosa. Esteban entrerà nelle grazie della famiglia Del Valle grazie all’intervento di sua sorella Ferula, nonostante la differenza nelle classi sociali di appartenenza. Follemente innamorato, partirà verso le miniere con il proposito di far fortuna e tornare in breve tempo per sposare la sua rosa. Ma, proprio quando il destino sembra diventare benevolo nei confronti di Esteban, riceve una lettera da Ferula con notizie alquanto funeste: lutto in casa Del Valle. Dopo che la piccola Clara aveva annunciato un morto per sbaglio, Rosa la bella morirà avvelenata da un bicchiere di liquore destinato al padre politico. Due importanti eventi scaturiranno dalla morte di Rosa: Clara, che assiste casualmente all’autopsia della sorella, deciderà di non parlare più (promessa che manterrà per i prossimi nove anni), e Esteban, abbattuto dal dolore, lascerà la miniera continuando però riceverne i profitti, e si dedicherà alla rimessa a nuovo della tenuta di campagna di famiglia, le Tre Marie. Gli anni passano ed Esteban riesce a far risorgere il suo regno agreste con tanto di mezzadri al suo servizio, ma la solitudine comincia a far gravare il suo peso. Non riuscendo a soddisfarsi con le povere contadine della sua fattoria e le malcapitate delle vicinanze, comincia a lavorare sull’idea di trovarsi una compagna di vita. Frattanto, Pancha Garcia, figlia di uno dei suoi mezzadri, concepirà un bambino al quale darà il nome Esteban: questi, infatti, è figlio di un incidente di percorso del padrone Trueba. Una lettera di Ferula riuscirà a far tornare Esteban a casa: la loro madre sta per morire. Arrivato al capezzale, il figlio appena tornato prenderà definitivamente la sua decisione: promette a se stesso e alla madre che troverà moglie. Intanto a casa Del Valle, dopo nove anni di silenzio,Clara la chiaroveggente riprenderà la parola annunciando in anticipo il suo matrimonio. Infatti, poco tempo dopo, Esteban di presenterà alla loro porta, ormai con un vasto capitale alle spalle, chiedendo dell’ultima figlia nubile. Sposerà Clara e farà costruire un’immensa villa, denominata poi Casa dell’Angolo, nella quale si stabiliranno insieme a Ferula, ormai rimasta sola senza la madre, e in seguito parte del personale dei Del Valle che moriranno poco dopo in un incidente stradale. Ad allietare ulteriormente la sorte della nuova coppia, l’arrivo di Blanca in un primo momento, e dei due gemelli Nicholas e Jaime. Intanto cominciano i puntuali pellegrinaggi alle Tre Marie della nuova famiglia Trueba al completo, dove la piccola Blanca incontrerà per la prima volta il suo destino: passerà le sue estati da bambina giocando in compagnia di Pedro Terzo Garcia, fra corse per i campi e favole a impronta socialista, mentre il regno agreste della famiglia cresceva sempre di più. Tutto sembrerbba apparentemente felice, ma parte di tutto ciò è solo una sceneggiata. A turbare gli umori di Esteban è infatti Clara, di cui lui si innamora sempre di più. Quest’ultima infatti, a causa delle sue doti particolari, alterna momenti di mutismo e isolamento a giornate “normali”, stringe amicizie misteriose e riempie la casa di strane presenze. Oltre questo, Ferula continua a riversare il suo amore verso la chiaroveggente e questo attirerà le gelosie di Esteban fino a che quest’ultimo non la caccerà di casa, continuando comunque a mandarle del denaro per la sua sopravvivenza. Gli anni passano e i figli crescono: i due gemelli vengono spediti in un college inglese e Blanca comincia ad assaporare il mondo attraverso l’affaccendarsi di Clara nel fare beneficenza.
Dopo tanti anni passati a giocare e ascoltare le favole di Pedro Garcia il Vecchio, qualcosa cambia tra Blanca e Pedro Terzo: i due quasi adulti scoprono un’intesa che va oltre quella dei trastulli campagnoli. Diventeranno amanti in segreto, sia a causa della differenza sociale che per l’antipatia del padrone Trueba nei confronti del ragazzo che diffondeva idee rivoluzionarie tra i mezzadri. Un altro triste evento segnerà le vicende della famiglia. Durante un banchetto, Ferula entrerà dal portone della sala dove stavano per dare un saluto a Clara e scomparire del tutto. Fu così che Clara ne ebbe la certezza: lo spirito della cognata era giunto per darle un ultimo saluto, Ferula era morta. Ma le disgrazie non sembrano voler terminare, e mentre la famiglia trascorreva le sue settimane in campagna, la terra cominciò a tremare. Un terremoto che attraversò tutto il paese, durante il quale morirà anche la Nana mentre Esteban resterà sepolto dalle macerie. Riuscirà a salvarsi grazie alla sapienza di Pedro il Vecchio. Il terremoto, oltre che a far del male all’umore di Esteban, lenirà all’eterna giovinezza di Clara, costretta a dedicarsi alle faccende terrene per la rimessa a nuovo della tenuta. Intanto Blanca, che era stata mandata in un collegio per la sua formazione, riuscirà a farsi rispedire a casa dal suo Pedro Terzo grazie al suo ingegno. Ma questo loro amore verrà sempre più ostacolato. Difatti quest’ultimo verrà bandito dalle Tre Marie per le sue idee rivoluzionarie, mentre lei viene promessa in sposa ad un conte. Purtroppo sarà costretta dal padre a sposarlo per salvare l’onore della famiglia,poiché era gravida in seguito ad una delle notti d’amore segrete con Pedro Terzo. Oltre ad aver così perso l’amore della figlia, Esteban perde l’affetto di Clara,che smetterà persino di rivolgergli la parola in seguito ad un ennesimo suo scatto d’ira. Clara ritornerà alla Casa dell’ Angolo insieme ai figli e alla nipote alba, perché Blanca se ne era andata da casa in seguito a scioccanti scoperte sul conto del marito. Intanto Esteban si scontrerà per l’ennesima volta con Pedro Terzo, ritenendolo colpevole delle sue disgrazie familiari, ma senza conclusione.
Jaime studia medicina, Nicholas troverà e perderà l’amore di Amanda e verrà esiliato dal padre, che preferirà mantenerlo a distanza che rischiare di rovinarsi la reputazione a causa delle stravaganze del figlio. Blanca continua a frequentare segretamente Pedro Terzo, che intanto è diventato un importante esponente di una stazione radiofonica grazie ai suoi testi rivoluzionari. Arriverà anche a conoscere la piccola Alba.
Quando il personaggio portante del racconto si spegne, Clara, per la Casa dell’Angolo finiscono i momenti di gloria. Per Esteban comincia un periodo molto difficile, nonostante la sua carriera gli doni sempre più soddisfazioni, poiché per la seconda volta ha perso l’amore della sua vita. L’unica persona a cui sembri donare l’affetto che gli è rimasto sembra sia la nipote Alba, alla quale resterà legato fino alla morte. Le cose non si mettono bene neanche per Blanca e Pedro: i due si perdono definitivamente di vista dopo l’ennesimo rifiuto di lei di metter su “famiglia”. Esteban si da alla politica, il partito opposto, ovviamente il socialista, vince le elezioni. Questo sarà la causa della rovina delle Tre Marie, a casa della rivolta dei mezzadri. A proposito di questo ed inseguito ad un particolar evento, Blanca e Pedro si ritroveranno. Il vecchio Trueba, sbollita la rabbia nei confronti dell’ormai uomo, permette alla figlia di allontanarsi dal paese finalmente insieme al suo vero amore. Sotto lo stesso tetto non restano ormai che Alba, il nonno e lozio Jaime, sempre più indaffarato con faccende politiche legate alla sua amicizia con il nuovo presidente e la sua passione per la medicina e la beneficenza. La ragazza intanto cresce, e il suo interesse per Miguel ne è la prova. Quest’ultimo non è che il fratello di Amanda, fratello dell’ex fidanzata dello zio Nicholas. Miguel riesce a trasmettere ad Alba le sue idee rivoluzionarie e la coinvolgerà in un primo momento in piccole rivolte, come l’occupazione dell’università, e in seguito a rischiare di grosso mettendo in salvo fuggiaschi e rifugiati dopo la ripresa del potere da parte della destra. A causa di tutto questo, Alba verrà arrestata. Durante la sua prigionia verrà nuovamente a contatto con Esteban Garcia. Questo nuovo personaggio è in realtà cugino di Alba, poiché nipote di Pancha Garcia, la contadina che portava in grembo il figlio del padrone. A tratti benevolo, a tratti vendicativo verso le diverse sorti che aveva riservato loro il destino, tormenterà Alba nel suo periodo in prigione. Rimasto solo – poiché anche Jaime era morto ucciso dal golpe militare della destra- e disperato per la perdita dell’unico essere per cui riusciva a manifestare affetto, Esteban Trueba fa appello alla sua ultima speranza: Transito Soto. Transito è una prostituta che aveva messo su una sorta di casa del piacere acquisendo molto potere nei dintorni grazie alle sue conoscenze. Esteban, che aveva instaurato con lei quasi un rapporto di amicizia, le si rivolge implorandola di aiutarlo a ritrovare Alba. Detto fatto, in poco tempo nonno e nipote riescono finalmente a ricongiungersi. Iniziano così una nuova vita insieme, nella loro Casa dell’Angolo che si impegnano poco a poco a rimettere in sesto. Ormai vecchio e stanco, anche se apparentemente sereno, Esteban Trueba darà fine ai suoi giorni fra le braccia della nipote, che lo guarderà giacere immobile sul letto della nonna Clara mentre lei ne rilegge i diari. Ecco svelato il possessore dell’altra voce narrante, Alba che riviveva il suo passato attraverso i quaderni della nonna. E, proprio come la nonna, decide di cominciare scrivere anche lei il suo diario.

Testo chiaro, semplice e comprensibile per un significato che va oltre quello superficiale delle parole. Prevalgono le sequenze narrative e descrittive che quelle dialogiche; quest’ultimo particolare sembrerebbe appesantire il romanzo mentre in realtà lasciano che la vicenda scorra rapidamente (qualche sommario è d’obbligo per mettere su carta quasi un secolo di vita!) e cattura l’interesse del lettore concedendosi di tanto in tanto qualche analessi. Altro aspetto interessante, la ricerca dell’identità dei personaggi poliici, del contesto storico politico, nonché del paese di ambientazione, poiché l’autrice, nonostante faccia riferimento ad avvenimenti realmente accaduti (come la dittature di Pinochet) o a Stati realmente esistenti (il Cile appunto) omette sempre il nome proprio degli elementi, sicchè il presidente resta il Presidente e la capitale resta la Capitale. Inoltre non esiste una datazione precisa degli eventi, quindi è possibile individuarne il decennio solo grazie alla presenza di termini come radio o televisore: grazie a questo infatti è possibile abbinare la loro comparsa sul mercato all’anno in corso nel racconto.
È un romanzo che vale la pena di essere letto, un intreccio di storie che si incontrano e si scontrano anche a differenza di generazioni, come a voler dire che nulla avviene per caso e o comunque senza cause e conseguenze, mentre la continuità dei fatti attraverso i discendenti della famiglia vuole magari simboleggiare la continuità della vita.

Puglisi Natasha

IVE ha detto...

“Siddharta” di Hermann Hesse

Nell’Italia del 1945 viene pubblicata la traduzione italiana di “Siddharta”, precedentemente pubblicato in Germania nel 1942. Il romanzo appartiene alla corrente decadentistica, che andava espandendosi in quegli anni con un ideale di scrittura più soggettiva, che oggettiva. Siddharta è un libro dall’intenso significato, che sicuramente porta ogni lettore ad un’intensa riflessione sul proprio essere. Racconta di un uomo molto colto, ammirato da tutti, che vive tra le meravigliose foreste e i fiumi dell’India, ma che in realtà è ancora alla ricerca della sua strada, la strada per essere felice. Con lui per molto tempo vive il suo caro amico, Govinda, che vive nell’ombra delle sue scelte che lo ammira e lo segue come un fedele. Siddharta cresce da Brahmino, poi diventa un Samana, ascolta la dottrina del Buddha, e poi cambia completamente vita. Si dedica infatti all’arte del commercio, e da una cortigiana apprende l’arte dell’amore. Passano diversi anni, da molto si è allontanato dal suo amico, che ha scelto di seguire il Buddha. Anche questa vita diventa per Siddharta come una prigione e ancora una volta scappa da essa. Incontra poi per una seconda volta il barcaiolo Vasudeva. È un uomo felice, che sicuramente ha trovato la sua strada. Siddharta, viene accolto da quest’uomo, il quale non è né ricco ne sapiente, ma in pace con se stesso. Finalmente Siddharta riconosce la via, questa volta sa che è quella giusta, il vecchio gli spiega che la sua felicità, deriva dal fiume. Quest’ultimo si può considerare un maestro, anzi, il maestro. Gli insegna infatti l’amore, l’ascolto, l’inesistenza del tempo, l’unicità e la molteplicità dell’essere, il fiume infatti non è nient’altro che “il tutti”. Siddharta finalmente impara a vivere, capisce infatti che l’unica cosa che in realtà stava cercando non era che se stesso, proprio ciò da cui da sempre cercava di liberarsi. La storia si conclude con un ultimo incontro tra i due amici di infanzia, Siddharta e Govinda, quest’ultimo non riconosce più l’uomo che aveva tanto ammirato, poiché lo trova cambiato, felice, in pace con se stesso e con il mondo. È un romanzo, molto bello e intenso, che insegna quanto ognuno sia importante a se stesso. Solo così saremmo in grado di apprezzare la vita, di viverla al massimo, e soprattutto di viverla nella felicità. Ogni nostro errore, ci insegna qualcosa, ed è questo il motivo per cui siamo umani, sbagliare, è il primo e miglior modo per crescere interiormente. La nostra vita non è altro che una continua ricerca, l’importante però è ciò che si trova non sia la vita di qualcun altro, ma la propria, che ognuno trovi le proprie risposte e non quelle riciclate da qualcun altro. Non come ha fatto Govinda, che rappresenta i deboli che non proseguono la propria strada, che prima si nasconde dietro Siddharta e dopo accetta le risposte del Buddha, senza trovare ciò di cui ha più bisogno per vivere, le sue verità. Govinda in qualche modo ricorda le persone che anche oggi fanno dipendere la loro vita e la loro felicità dai risultati di una partita o dalla fama di qualcuno, dimenticando che la propria fortuna non sta dietro lo schermo di una TV, ma dentro se stessi. Per proseguire il proprio cammino è importante sapere amare, non soltanto se stessi, ma ogni cosa che ci circonda, che costituisce il mondo, non per quello che sembra, ma per quello che è, perché “l’amore è di tutte la cosa principale”.
Maria Maccherone

IVE ha detto...

Siddharta

Ambientato nella favolosa India del VI secolo a.C. , il romanzo narra la storia della vita e del processo di “maturazione spirituale” di Siddharta, figlio di un brahmino che, assetato di sapere e insoddisfatto della dottrina impartitagli dal padre, insieme all’amico Govinda abbandona la casa paterna alla ricerca del proprio Io e dell’Assoluto. La sua prima tappa è presso i Samana, eremiti che vivono nella foresta; ma quando giunge voce della presenza in città di un predicatore chiamato Gotama, ossia il Buddha, capace di superare in sé il dolore del mondo, i due giovani decidono di lasciare i Samana per andare ad ascoltare la sua parola. Govinda resta subito affascinato dalla dottrina di Gotama e diventa suo discepolo, mentre Siddharta, consapevole che dalla sua parola non avrebbe potuto apprendere qualcosa di nuovo, decide di continuare da solo il suo cammino.
Giunto in un piccolo villaggio conosce la bella cortigiana Kamala dalla quale apprende tutte le arti d’amore, e scopre inoltre il piacere della ricchezza dal commerciante Kamaswami. Ma Siddharta capisce che questa vita, fatta solo di amore, ricchezza e denaro, è inutile e vuota. Abbandona così la città e Kamala e decide di continuare a vivere presso un fiume accanto al barcaiolo Vasudeva. Gli anni trascorrono così per lui in una sempre più profonda serenità interiore, e grazie agli insegnamenti del barcaiolo impara molte cose e conosce meglio se stesso. Vasudeva lo aiuta inoltre a percepire profondamente il linguaggio e il messaggio del fiume, molto importante nell’ultima parte del romanzo, che con una voce dolorosa scorre verso la sua meta, portando con se tutti i ricordi dei giorni vissuti e i volti più cari e non, che Siddharta avesse visto durante la sua vita.
Il romanzo è stato scritto da Hermann Hesse è uno dei più celebri romanzieri tedeschi che, abbandonati gli studi teologici, si dedica all’attività letteraria. Il periodo certamente più importante della sua vita e per la sua carriera è stato il lungo viaggio in India, il cui pensiero religioso ha maturato di più lo scrittore e ha fortemente influenzato il romanzo di Siddharta.
Questo è certamente uno dei romanzi che più mi ha affascinato, per la serietà e la profondità di significato dei temi trattati;la sua storia apparentemente semplice, un giovane figlio di brahmino, ben educato, che abbandona la tradizione della sua famiglia, per vagabondare in India alla ricerca dell’Illuminazione, mi è piaciuta molto, come penso sia piaciuta a tantissimi altri lettori, ai quali questo libro offre, la possibilità di capire più a fondo il senso della propria vita e il significato dell’esistenza umana.
Siddharta è ormai diventato un “romanzo legenda”, presente in tutte le generazioni, dalla sua prima pubblicazione (nel 1922), fino ad oggi, e penso che anche l’autore, Hermann Hesse, sia stato consapevole di aver prodotto un’opera veramente affascinante e coinvolgente, attraverso le seguenti parole rilasciate in un’intervista: “Non solo ho rilasciato occasionalmente professioni di fede nei miei articoli, ma una volta, poco più di dieci anni fa, ho cercato di compendiare il mio credo in un libro: questo libro si chiama Siddharta”.

Francesca De Giorgio

IVE ha detto...

“La casa degli spiriti”di Isabel Allende Trama:
Questa è la storia di una famiglia dell’America latina. Le protagoniste principali sono quattro e sono Nivea,Clara,Blanca e Alba. Queste quattro donne si ritrovano ad affrontare situazioni difficili causate dalla situazione storica del periodo. Le aspirazioni, le paure, gli slanci e i tormenti di tre diverse generazioni sono ritratte e si compongono in un intreccio affascinante. Le protagoniste sono donne forti, passionali e coraggiose. Donne che dalla loro apparente fragilità, hanno tratto l’energia per non soccombere e spesso per vincere. Quattro generazioni a confronto. La famiglia del Valle è la protagonista del romanzo,essa è formata dai coniugi del Valle e i loro 11 figli di cui 2 delle fanciulle spiccano all’interno della famiglia. Queste sono Rosa e Clara;la prima possiede una bellezza inestimabile,mentre la seconda aveva dei poteri soprannaturali. Purtroppo, Rosa muore a causa di un “incidente politico”,lasciando solo il fidanzato,che lavorava come un mulo per assicurargli una posizione adagiata dopo il matrimonio. Questo, Esteban Trueba, inseguito alla morte della madre,si sposa con Clara,che dopo un periodo di mutismo,iniziato appena dopo la morte della sorella,ha interrotto il suo silenzio per annunciare il loro matrimonio prima ancora che egli gliel’abbia proposto. I due si sposano e vanno a vivere alle tre Marie insieme a Ferula e in un secondo momento,dopo la morte dei coniugi del Valle,vengono raggiunti dalla Nanna; badante di Clara da piccola. I due hanno una figlia Blanca, e due gemelli; Jean e Nicolas. La prima nutrirà un amore segreto con il piccolo Pedro Terzo Garcìa, figlio di quel Pedro Secondo Garcìa braccio destro di Esteban; da quest’ amore; ostacolato fortemente da Trueba, nascerà una bimba,Alba. Questa in un primo momento vivrà con la madre e con Jean de Santis,scelto da Esteban per fingersi padre della piccola e moglie della figlia per tenere alto l’onore dei Trueba. In seguito alla morte di de Santis, la bimba vivrà con i nonni;che ormai non si rivolgevano più la parola a causa del comportamento di lui; con la mamma e gli zii, nella casa all’angolo. Dopo la morte di Clara,la casa,sempre armoniosa e piena di gente,essendo ormai diventata un ritrovo per persone bisognose,cade in rovina. Blanca,ripresa la vita di sempre,continua ad incontrarsi di nascosto con Pedro Terzo Garcìa,che ormai è diventato un famoso musicista; questo poi instaura un rapporto di amicizia con la figlia Alba; oscura del fatto che egli sia il padre. Poi per motivi vari le strade dei due innamorati di dividono definitivamente. Cresciuta,Alba,inizia a frequentarsi con Miguel,fratello della ex fidanzata dello zio Nicolas. A causa delle idee rivoluzionarie di questo,Alba viene arrestata. In questa situazione viene aiutata da Esteban Garcìa, figlio illegittimo di Esteban Trueba avuto con Pancà Garcìa,una sua serva. Suo nonno tenendo a cuore la nipote e non volendo morire da solo,chiede aiuto a Transito Soto, una prostituta di cui lui,nelle situazioni difficili,faceva uso. Salvata la nipote e venuto a sapere di tutto ciò che le è successo,Esteban muore tra le sue braccia;il romanzo si conclude con Alba che inizia un diario come aveva fatto la nonna per 50 anni.

Spazio & Tempo:
La storia è ambientata nell’America Latina, in un Paese mai nominato, ma identificabile con il Cile. Sullo sfondo sono riconoscibili le vicende del Cile: il terremoto del 1939, le ricorrenti crisi economiche, la condizione di sfruttamento dei contadini, le lente trasformazioni della società, l'esperimento socialista di Unità Popolare, il colpo di Stato del 1973, la sanguinosa repressione. I personaggi incarnano alla perfezione le incomprensioni e le tensioni sociali e spirituali di un epoca che va dai primi anni del Novecento fino alla dittatura di Pinochet.

Stile:
lo stile dell’autrice è semplice con un linguaggio moderno. Il testo è facile da capire e scorrevole nella lettura.

Autore:
Isabel Allende nasce l'8 Agosto del 1942. La famiglia si trova in questo periodo a Lima. La madre, Francisca Llona Barros, divorzia dal padre, Tomás Allende, quando la scrittrice ha solo tre anni: Isabel non conoscerà mai suo padre. La madre si trasferisce a Santiago del Cile, ospitata nella casa del nonno (rievocata poi ne "La casa degli spiriti" in quella di Esteban Trueba). Grazie all'aiuto dello zio Salvador Allende e grazie alla sua influenza, non mancheranno a lei e ai suoi fratelli borse di studio, vestiti e svaghi. Bambina vivace ed inquieta, durante l'infanzia trascorsa nella casa dei nonni impara a leggere e a nutrire la propria fantasia con letture prelevate dalla biblioteca del nonno, ma anche con libri che la scrittrice racconta di aver trovato in un baule ereditato dal padre. L'immaginazione della piccola si alimenta anche di romanzi rosa, ascoltati alla radio, in cucina assieme alle inservienti e soprattutto di racconti narrati dal nonno o dalla nonna, quest'ultima caratterizzata da una propensione particolare verso i misteri dello spiritismo. Questi anni fantasiosi e meravigliosi si interrompono nel 1956, quando la madre si sposa con un altro diplomatico. Data anche la natura particolare di quella professione,la coppia comincia a viaggiare e ad effettuare permanenze in vari paesi. Isabel Allende vivrà sulla propria pelle le prime esperienze della discriminazione sessuale. Anche le sue letture cambiano: legge libri di filosofia, conosce Freud e le tragedie di Shakespeare. Frugando nella camera del patrigno, trova un "libro proibito" che resterà tra le sue maggiori influenze letterarie: nascosta in un armadio legge "Le mille e una notte". All'età di 15 anni ritorna a Santiago ed a 17 anni inizia a lavorare come segretaria presso il "Dipartimento dell'informazione", un ufficio della FAO. A 19 anni invece si sposa con Miguel Frías (1962), con cui avrà due figli: Nicholás e Paula. In questo periodo accede al mondo del giornalismo che accanto all'esperienza teatrale sarà il suo maggior elemento formativo. In un primo momento entra nel campo della televisione, poi, come giornalista scrive per la rivista femminile Paula (1967-1974) e la rivista per bambini Mampato (1969-1974). Ma Isabel Allende conquista la fama negli anni Sessanta, grazie alla rubrica "Los impertinentes" che sua amica Delia Vergara le riserva all'interno della rivista Paula. Da questo punto di vista, la scrittrice non ha mai smesso di decantare il giornalismo come grande scuola di scrittura e di umiltà. L'11 settembre 1973 il colpo di stato militare guidato dal Generale Augusto Pinochet termina un'altra fase della vita della Allende. L'evoluzione dei fatti la costringe ad inserirsi per la prima volta attivamente nella vita politica del suo paese: la scrittrice s'impegna a favore dei perseguitati dal regime trovando loro asilo politico, nascondigli sicuri e facendo filtrare notizie del paese. Il regime dittatoriale le permette di collaborare ancora con le televisioni nazionali, ma ben presto decide di abbandonare il lavoro, perché il governo militare la sta usando. Decide allora di emigrare e si ferma per tredici anni in Venezuela, dove scrive su vari quotidiani. Di fatto autoesiliatasi, comincia a scrivere per sfogare la propria rabbia e sofferenza. Nasce così il primo romanzo, rifiutato da tutte le case editrici latino-americane per il fatto di essere firmato da un nome non soltanto sconosciuto, ma addirittura femminile. Nell'autunno del 1982 "la casa degli spiriti", una cronaca familiare sullo sfondo del mutamento politico ed economico nell'America latina, viene pubblicato a Barcellona da Plaza y Janés. IL suo libro,infatti, ha ricevuto molte critiche positive, che lo evidenziano come un’opera molto originale, con un intreccio di fantasia e realtà che segna l’esordio di una donna che ha tutte le carte per diventare una delle romanziere più conosciute. Il successo divampa inizialmente in Europa e da lì passa negli Stati Uniti: le numerose traduzioni in varie lingue fanno conoscere la scrittrice in moltissime parti del mondo. Da quel momento in poi, inanellerà un successo dopo l'altro, a partire da "D'amore e ombra" fino a Paula, passando per "Eva Luna". A 45 anni Isabel Allende divorzia dal marito e nel 1988 si sposa in seconde nozze con William Gordon che conosce durante un viaggio a San José, negli Stati Uniti. La storia della vita del nuovo compagno della scrittrice ispira un nuovo romanzo che viene pubblicato nel 1991 col titolo "Il piano infinito". Molti critici hanno definito l'opera di Isabel Allende come un collage di idee e situazioni tratte dai suoi colleghi più famosi. Ma una delle critiche più persistenti è quella del paragone costante con Gabriel García Márquez e, in effetti, una certa influenza dello scrittore colombiano risulta essere innegabile, dal momento che viene tutt'ora considerato un punto di riferimento per le nuove generazioni di scrittori. Non si può comunque tralasciare di citare il fatto che il libro-confessione "Paula" è il resoconto della tragedia che ha colpito l'Allende. Paula, infatti, non è altri che la figlia della scrittrice, morta il 6 dicembre del 1992 di una malattia rara e incurabile dopo aver passato un lungo periodo in stato comatoso.

Bibliografia: La casa degli spiriti (1982),D'amore e ombra (1984),Eva Luna (1985),Eva Luna racconta (1989) ,Il piano infinito (1991),Paula (1994), Afrodita (1997),La figlia della fortuna (1999), Ritratto in seppia (2001),La città delle bestie (2002),Il mio paese inventato (2003),Il regno del drago d'oro (2003),La foresta dei pigmei (2004),Zorro. L'inizio della leggenda (2005), Inés dell'anima mia (2006)

Commento:Questa è una storia affascinante con un fondo storico importante. Come ho già detto si tratta delle vite di quattro donne. Il romanzo è un misto tra fantasie e realtà,tra amore e sesso,tra politica e situazioni familiari. Il libro spesso può essere un po’ lento,a causa delle descrizioni molto minuziose,ma affatto noioso. Le descrizioni spesso sono molto forti, in quanto ritraggono scene di violenza o di sesso. Il linguaggio usato è quello contemporaneo, per cui risulta semplice leggere e seguire il filo. Dal romanzo si possono ricavare tante tematiche; ad esempio l’amore;le idee politiche; il ceto sociale;la povertà e la ricchezza. La trama si basa soprattutto sull’amore,che troviamo tra vari personaggi, soprattutto tra Pedro Terzo Garcìa e Blanca, che in tutto il libro non hanno fatto che lottare per potersi amare. Penso che questo sia uno dei libri più belli e coinvolgenti che abbia mai letto. Credo che questo romanzo sia un ottimo libro,uno dei motivi è l’appassionato amore tra Blanca e Pedro Terzo Garcia,che avrà una triste conclusione, ma anche per l’intenso,ma non corrisposto,amore di Esteban verso Clara e per Alba,che per amore subirà anche delle torture e questo ci fa capire che amare non è una cosa semplice,ma se ami riesci a superare ogni difficoltà. Successivamente verrà salvata dal nonno, che capisce di aver sbagliato e scopre che l’amore per la famiglia è più importante di ogni altra cosa.


Pennisi Laura