La verifica vuole aiutarti a comprendere il tema della conoscenza nei termini posti dagli umanisti. Il pensiero di Leonardo è raffrontato a quello di un autore successivo, Francesco Bacone. Vengono percio' messe alla prova le tue conoscenze ma anche le tue capacità di rielaborazione e di confronto.
1)Leonardo Da Vinci polemizzò con quanti ritenevano inutile per la scienza il ricorso all'esperienza. Su che cosa si basava per costoro la conoscenza? Con quali argomenti Leonardo li contestò?
2)Leggi il passo di Leonardo, quindi spiegalo con parole tue.
E se noi dubitiamo della certezza di ciascuna cosa che passa per li sensi quanto maggiormente dobbiamo noi dubbitare delle cose ribelli ad essi sensi, come dell'esenzia di Dio e dell'anima e simili, per le quali sempre si disputa e contende [....].
3)Scrivi un breve testo sul contenuto storico e culturale in cui visse e si formò Leonardo.
4) Il testo che segue è del 1620 e appartiene al filosofo londinese Francesco Bacone (1561-1626)
Coloro che trattarono le scienze furono o empirici o dogmatici. Gli empirici, come le formiche, accumulano e consumano. I razionalisti, come i ragni, ricavano da se medesimi la loro tela. La via di mezzo è quella delle api, che ricavano la materia prima dei fiori dei giardini e dei campi, e la trasformano e la digerisconoin virtù di una loro proprio capacità. Non dissimile è il lavoro della vera filosofia che non si deve servire soltanto o principalmente delle forze della mente; la materia prima che essa ricava dalla storia naturale e dagli esperimenti meccanici, non deve esser conservata intatta nella memoria ma trasformata e lavorata dall'intelletto. Così la nostra speranza è riposta nell'unione sempre più stretta e più santa delle due facoltà, quella sperimentale e quella razionale , unione che non si è finora realizzata.
Da F. Bacone . Novum Organum, in Scritti Filosofici di Francesco Bacone , a cura di Paolo Rossi , Utet, Torino 1975, pp. 607-608
a) Cosa scrive il filosofo?
b) Quali punti di contatto ha con la concezione scientifica di Leonardo?
c) Quali figure retoriche utilizza Bacone per indicare empirici e razionalisti? Perchè propone il metodo delle api?
d)Conosci il nome di un altro studioso che negli stessi anni in Italia teorizzava il medesimo metodo sperimentale?
b) Quali punti di contatto ha con la concezione scientifica di Leonardo?
c) Quali figure retoriche utilizza Bacone per indicare empirici e razionalisti? Perchè propone il metodo delle api?
d)Conosci il nome di un altro studioso che negli stessi anni in Italia teorizzava il medesimo metodo sperimentale?
5) Qual'è la tua opinione sul tema trattato? Esponila in breve.
1 commento:
Abile invettiva contro la mentalità del suo secolo quella presente nel trattato purtroppo rimasto incompleto sulla pittura di Leonardo da Vinci. In un umanesimo in cui le arti contemplative sono ad avere la meglio, nell’immaginario collettivo, sulle arti manuali, il genio poliedrico toscano farà sentire la sua voce in capitolo, difendendo la sua categoria di artista, si, intellettuale ma anche fortemente legato al campo pratico dell’esperienza. Difatti lui afferma che la scienza non può dividersi in due “rami” ma che bisogno interpretarla in modo unitario: il pensiero, la teoria, non possono essere difatti ritenuti vali senza una prova in campo pratico. Muove questa tesi facendo proprio leva sulla mentalità della gente del suo secolo: si dubitava infatti di cose che si sarebbero date per scontate nonostante fossero “passate” per i cinque sensi, figurarsi come avrebbero potuto definirsi vani pensieri frutto soltanto della mente del loro creatore!senza esperienza, madre d’ogni certezza, ogni scienza si potrebbe rivelare, di conseguenza, inutile e piena d’errori.
La frase del Leonardo è rappresentante del suo filone di pensiero: difatti, pone come esempio la questione della conoscenza di Dio o dell’essenza dell’anima. Puntualizzando su come da sempre si continui a disputare riguardo questi ultimi elementi,fa notare come sia impossibile avere un’idea certa riguardo quelle “cose” che sfuggono alla percezione sensoriale, e che sfuggono quindi all’esperienza, restando solo pensieri o supposizioni.
Leonardo da Vinci nasce a Vinci nel 1452, da una famiglia di notai. Si sposterà a Firenze presso il Verrocchio grazie all’interessamento da parte del padre verso le abilità del figlio in campo artistico. La sua abilità gli farà far strada, fino ad arrivare a Milano dove fu ingegnere ducale presso Ludovico il Moro. Periodo di fermento e cambiamento quando, dal 1500, in seguito alla sconfitta del duca, di sposterà in diverse città italiane e poi in Francia, presso re Francesco I. Durante il corso della sa vita si impegnerà in ogni campo: scrittura, architettura, pittura, ingegneria, proprio in un epoca in cui era difficile ritenere che queste abilità, sia intellettive che tecniche, potessero coesistere nella stessa persona. Muore infine ad Amboise, nel 1519.
Francesco Bacone espone,attraverso una metafora proveniente direttamente dal mondo di Madre Natura,come anche lui ritenga opportuna una visione di scienza in senso unitario e non quindi divisa tra scienza empirica e scienza razionalistica. Stesso concetto di Leonardo, quindi , formulato con parole diverse ed esposto con esempi differenti. Paragonando gli empirici alle formiche, che accumulano un’esperienza dopo l’altra senza debite conclusioni, e i razionalisti ai ragni, che ricavano le loro conclusioni semplicemnte da ciò che è frutto della loro mente, pone come intermediarie le api, che beneficiano di ciò che la natura mette loro a disposizione e lo rielaborano nel modo loro più utile e conveniente.
Tuttavia Leonardo Da Vinci e il filosofo Bacone non saranno gli unici due a promuovere le arti pratiche al pari di quelle contemplative: saranno infatti in compagnia di Leon Battista Alberti, scrittore- architetto italiano, che intenderà invogliare il pubblico a conferire maggiore dignità alle tanto denigrate arti meccaniche.
Natasha :)
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